I bambini e la natura

Ci sarebbe tantissimo da dire sul rapporto tra i bambini e la natura e sull'importanza che riveste per loro...e  per noi...
Oggi vorrei usare le parole di Maria Montessori per mettere in luce quell'istinto che lega i bambini alla natura, quell'istinto che ha legato anche noi, che non ricordiamo più, o troppo poco, o troppo poco spesso...ma se ogni tanto riusciamo a fare silenzio...e ad osservare i nostri bambini e ancor meglio se riusciamo a farci contagiare senza pensare...allo sporco, al freddo, alle lavatrici da fare, ai pavimenti e ci facciamo pian pianino trascinare nel vivere appieno queste esperienze, ne guadagneremo tantissimo!(seguendo i nostri ritmi e difficoltà, senz forzarci mai, questo è molto importante!)
Nel suo "Educare alla libertà", scrive la Montessori: "Sarebbe prematuro dire: sgiunzagliate i bambini. Assecondateli: essi corrono fuori quando piove, si levano le scarpe quando trovano pozze d'acqua, e, quando l'erba dei prati è umida di brina, corrono con i loro piedini nudi per calpestarla; riposano pacificamente quando l'albero li invita ad addormentarsi alla sua ombra; gridano e ridono quando il sole li sveglia al mattino, così come sveglia ogni creatura vivente che divide la sua giornata tra la veglia e il sonno.
Ma noi invece ci domandiamo ansiosi come far dormire il bambino dopo l'aurora e come insegnargli a non levarsi le scarpe e a non fuggire sui prati. Quando imprigionato da noi, degenerato ed irritato dalla prigionia, egli uccide insetti o piccoli ed innocui animaletti, ci sembra "naturale"; e non ci accorgiamo che quell'anima è già diventata estranea alla natura. Ciò che chiediamo ai nostri bambini è che si adattino alla prigione senza darci fastidio.
Le energie muscolari dei bambini piccolissimi sono superiori a quanto supponiamo: ma per rivelarcele occorre la libera natura.
Il bimbo in città, dopo una piccola passeggiata, si dichiara stanco; e per questo noi crediamo che non abbia forza. Ma il suo languore viene dall'artificialità dell'ambiente, dalla noia, dal vestiario inadatto, dal tormento che il piccolo piede morbido soffre, chiuso nelle scarpe di cuoio che battono sul macigno nudo delle vie di città e dall'esempio accasciante delle persone che camminano tutte intorno silenziose, indifferenti e senza sorriso".
Poi ancora:" Ma se i bambini sono a contatto con la natura, allora viene la rivelazione della loro forza. Anche al di sotto dei due anni d'età, i bambini normali, se di forte costituzione e ben nutriti, fanno chilometri di cammino".
"Solo i poeti sentono il fascino di un fine rivoletto di acqua sorgiva tra i macigni , così come lo sente il piccolo bambino, che si entusiasma e ride, e vuol fermarsi a toccarlo con la mano come per accarezzarlo".
Un invito a liberarci dei nostri schemi e a lasciarci andare, facendo entrare un pò di piccola quotidiana magia nelle nostre vite...il senso della vita ci apparirà più semplice e anche le priorità...

Francesca

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