Pianto rituale purificante

L'argomento del pianto è un aspetto controverso, a volte frainteso o di difficile approccio, comprensibilmente, soprattutto in alcuni momenti o situazioni più faticose.
Comprenderlo e comprendere le emozioni del bambino e nostre aiuta sicuramente a viverlo più serenamente.
Negli incontri e webinar che tengo periodicamente gli è dedicata una serata apposita per vederlo nelle sue varie sfaccettature.
In questo post voglio evidenziare la sua funzione purificante, una sorta di benedizione e pulizia interiore, meccanismo di liberazione e trasformazione, soprattutto quello che sembra scaturire per futili motivi.
La prima reazione è quella di guardare al futile motivo e analizzarlo razionalmente e pensare "Come si fa a piangere per questa cosa?". In realtà quella cosa è solo l'indice del fatto che il bambino ha raggiunto il pieno; sarà capitato anche a noi dopo giornate stressanti e piene di contrattempi disperarsi e pensare di non potercela fare più quando, ad esempio, rovesciamo qualcosa e ci sentiamo prendere da quella sensazione di enorme sconforto che ci fa proprio venire da piangere...e sarebbe davvero un bene se ci riuscissimo...
Ecco quello è il pretesto, l'ultimo anello di una serie di fatiche, frustrazioni e stress che il bambino ha dentro in quel momento. Per questo quel pianto va benedetto e accolto perché attraverso di esso la persona si libera dei pesi che sente e li trasforma in positivo, in sollievo, in nuova forza.
Nei bambini è più frequente perché hanno le difese e i meccanismi di benessere più vivi e sono più in contatto con l'espressione di ciò che sentono.
In questo caso va fermata la nostra parte razionale che vorrebbe capire, risolvere, consolare o che si sente in colpa per quel pianto...quel pianto andrebbe lasciato fluire, sintonizzandoci con il fatto che il nostro bambino sta vivendo una difficoltà e empaticamente la accogliamo con l'ascolto. Ascoltando e restando accanto al bambino, anche abbracciandolo o prendendolo in braccio se lui lo desidera, potremmo aiutarlo ad elaborare e trasformare quelle difficoltà; è un grande regalo che possiamo fargli e fare a noi, essere testimoni di questa alchimia!
Mettendo da parte il capire, lo spiegare e i sensi di colpa, il cuore si apre, ci spostiamo nel piano del sentire e accogliamo questa energia che da disturbante diventa benedetta...
Poi le risposte ai perché serviranno meno e affioreranno spontaneamente senza scervellarci troppo. 
Se non riusciamo a fare questo quel pianto rischia di infastidirci.
Il pianto liberatorio porta tanta energia, forza e vita...

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